18_07_2012 | NEVONE, FONDI UE A RISCHIO. VITALI: LA PROTEZIONE CIVILE AVREBBE DOVUTO VERIFICARE I CONTI DELLE REGIONI

Mercoledì, 18 Luglio 2012

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NEVONE, FONDI UE A RISCHIO. VITALI: LA PROTEZIONE CIVILE AVREBBE DOVUTO VERIFICARE I CONTI


Nevone. Attacca sia “la furbizia all’italiana” (le Regioni del centro e del sud della Penisola) sia chi “non può limitarsi a fare il passa carte” (la Protezione civile nazionale) il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, entrando nella polemica sul conto da 2,7 miliardi di risarcimento presentato alla Commissione europea attraverso la Protezione civile da undici regioni italiane (tra cui l’Emilia Romagna che ha contato 473milioni di danni). Conto che i tecnici europei per ora non hanno deglutito. Il pericolo è che la richiesta dell’Italia di accedere al fondo di solidarietà per la calamità e catastrofi venga negata in toto, sua alle regioni che hanno subito più danni, sia a quelle che ne hanno subiti di meno.


Lo stupore dell’Unione europea – spiega il Presidente, Stefano Vitali – è la rabbia di una provincia come la nostra che rischia di subire un altro grave danno da un atteggiamento irresponsabile di altri territori, il cui coinvolgimento nelle eccezionali precipitazioni del mese di febbraio è tutto da dimostrare, sia detto con ironia. Il fondo di solidarietà non è una ‘legge mancia’ cui tutti possono attingere. Ma fa rabbia anche il comportamento di chi per ruolo non può limitarsi a fare il ‘passacarte’, inoltrando in automatico all’Europa le mere richieste che arrivano dalle regioni”.


Nel riminese l’impatto delle nevicate di febbraio ha prodotto: 27 milioni di danni alle imprese agricole e altrettanti al resto delle aziende tra crolli, cedimenti, ritardi nella consegna delle merci; danneggiamenti a oltre il 70 per cento del patrimonio edilizio privato della Valmarecchia e della Valconca; 70 milioni di euro spesi dagli enti locali dell’Emilia Romagna negli interventi di soccorso; almeno altri 20 milioni di euro sarebbero necessari per intervenire sugli assi viari e sugli edifici pubblici ammalorati.


“Il rischio vero è che questa ‘furbizia all’italiana’ adesso sia pagata dai nostri cittadini. Vale a dire che Bruxelles decida di concretizzare il suo sconcerto attraverso un ‘no’ tout court ai risarcimenti, penalizzando i danni veri e accertati. Per la provincia di Rimini questo sarebbe inaccettabile. Ci riserviamo di procedere in tutte le sedi e nei confronti di chiunque a difesa del nostro territorio, gravemente colpito dalle nevicate di qualche mese fa, nel caso in cui il peggiore e il più scandaloso degli scenari dovesse malauguratamente verificarsi”.